Stato dell’arte sul benessere lavorativo
Una buona notizia e una meno. La buona notizia è che oggi si parla molto più di benessere lavorativo rispetto al passato. La meno buona è che solo il 5% degli individui si sente coinvolto nel proprio lavoro e ben il 46% si sente stressato (puoi consultare alcuni dati approfonditi qui).
Tuttavia, c’è una speranza: il 69% delle persone considera prioritario l’equilibrio vita-lavoro. Questo indica che stiamo acquisendo maggiore consapevolezza e che le risorse a disposizione stanno crescendo.
Fattori che influenzano il benessere
I fattori che incidono sul benessere lavorativo sono molteplici e variegati. Il benessere necessita di un approccio complesso e sistemico (ne ho parlato anche qui). Per dare un po’ di ordine alle questioni possiamo considerare alcune categorie di fattori che ci aiutano nella riflessione, ben sapendo che ciascuno è correlato agli altri:
- Fattori Organizzativi: includono i tempi e i modi di lavoro, la chiarezza dei ruoli e la cultura aziendale, le regole non scritte che determinano i comportamenti desiderabili e le loro conseguenze. Un ambiente di lavoro chiaro e positivo può fare la differenza.
- Fattori Individuali: il modo in cui affrontiamo le situazioni lavorative è fondamentale. Un atteggiamento mentale rigido, come l’orientamento a voler avere sempre ragione, può generare critica e conflitto. Al contrario, un’apertura a cambiare punto di vista può contribuire a un benessere maggiore.
- Fattori Sociali: la narrazione sociale influenza profondamente le nostre visioni personali. Viviamo in una cultura delle performance che ci spinge a essere sempre al massimo. Questo può generare ansia e paura di perdere opportunità, come promozioni o riconoscimenti. Inoltre, la cultura dominante ci insegna che il successo è legato al potere e al denaro, contribuendo a una percezione distorta del benessere, non necessariamente corrispondente a ciò che intimamente desideriamo.
Cosa puoi fare per il tuo benessere al lavoro?
- Ritrovare coinvolgimento e motivazione: Chiediti quale carriera e successo desideri. Non tutti aspirano ad una carriera verticale; per esempio, per alcune persone il successo è legato ad una dimensione di aiuto degli altri. Identificare ciò che ti guida e come puoi esprimerlo nel lavoro restituisce valore al tuo tempo.
- Affrontare i bisogni: Smetti di procrastinare e ascoltati. Spesso attendiamo le vacanze o il fine settimana per “staccare”. Inserire settimanalmente qualcosa di motivante nella tua vita aiuta a connetterti con te stesso.
- Gestire lo Stress: invece di cercare di eliminare tutte le fonti di stress (cosa peraltro impossibile in un mondo fatto di relazioni), puoi imparare a gestire le situazioni in modo utile. Quando ti senti sopraffatto, chiediti su cosa puoi davvero incidere. È importante ricordare che esiste anche uno stress positivo, che ci motiva e arricchisce le nostre esperienze. Saper gestire lo stress è una vera e propria macro-competenza che va allenata (ne ho parlato anche qui).
- Trovare un Equilibrio Vita-Lavoro: Smetti di dividere vita e lavoro come se fossero entità separate. Il lavoro è parte della vita e viceversa. Pertanto, parti ridefinendo il problema: chiediti come raggiungere una migliore Qualità di Vita (puoi approfondire questa tematica nell’articolo del blog Equilibrio). Ogni settimana, definisci le tue priorità e trattale come fossero riunioni importanti. Imparare a dire di no è altrettanto fondamentale quanto decidere a cosa vuoi dire di sì.
Puoi imparare a vivere un Tempo di Valore. Questo implica definire obiettivi chiari e importanti per te, ascoltare i tuoi bisogni e sviluppare un modo personale per raggiungere i traguardi che ti sei prefissato. Non in ultimo, chiediti più frequentemente se questi traguardi sono ancora importanti e significativi per te o se i tuoi desideri sono mutati.
Approfondisci i percorsi individuali e di gruppo, se senti il bisogno di un supporto per stare bene e mantenere le tue priorità!