C’è una grande differenza tra desiderare qualcosa e non volere più qualcosa.
Nel primo caso hai un obiettivo, nel secondo un problema.
Quando le cose vanno male al lavoro e tratti questo come un problema, probabilmente la prima cosa che ti verrà in mente sarà eliminare il problema alla radice: cambiare lavoro.
Tuttavia, potresti ritrovare gli stessi problemi nel nuovo lavoro o trovarne di nuovi e sentirti demoralizzato.
Il cambiamento è insito nelle organizzazioni del lavoro e anche nel nostro essere persone.
Il mondo del lavoro si trasforma alla velocità della luce, in virtù della domanda del mercato, delle innovazioni tecnologiche e digitali, richiedendo nuove competenze ai lavoratori.
Parallelamente, noi siamo essere umani in continua evoluzione: cambiano le nostre priorità, le risorse psico-fisiche, le aspettative. Potremmo continuare la lista a lungo.
Quando qualcosa cambia in una direzione inaspettata, è normale vivere un momento di sorpresa o, in alcuni casi, di ansia o malessere generale.
Siamo programmati per viaggiare a risparmio energetico, quello che ci mette davanti a una sfida non sempre è ben accetto, vero?
Il fatto è che le sfide possono essere anche un nutrimento e abilitare apprendimenti che non avevamo anticipato, che forse neanche avevamo desiderato. Invece, remare contro gli avvenimenti genera ulteriore malessere e incapacità di muoversi da quel punto.
Sviluppare un orientamento alla crescita è il primo passo che devi fare per uscire dalla situazione stagnante. Prendi atto della situazione, descrivila senza giudizio e parla con te stesso apertamente.
Cosa fare, quindi?
Se le cose vanno male al lavoro, ti senti demotivato e con pochi stimoli:
- definisci un obiettivo chiaro, riparti da cosa è importante per te
- chiediti in che modo puoi realizzarlo dove sei, apportando modifiche al tuo ruolo o al tuo modo di interpretarlo, anche considerando di formare nuove competenze
- solo dopo aver fatto queste valutazioni, considera la possibilità di cambiare posto di lavoro.
L’obiettivo di questi passaggi non è mantenere a tutti i costi il tuo attuale posto di lavoro ma è riflettere sulle cose che dipendono da te.
Solo dopo aver capito cosa è importante per te e quale spazio di movimento hai per realizzarlo avrai la giusta consapevolezza per decidere se cambiare tu o cambiare lavoro … o entrambi.
Al netto di situazioni tossiche, in cui le relazioni sono gravemente compromesse e non recuperabili (es. casi di mobbing, di insicurezza psicologica) e da cui ti esorto ad allontanarti prima possibile, alcune situazioni in cui forse è giunto il momento di cambiare lavoro, non esaustive ma di certo significative, sono:
– vorresti restare, hai già provato a ricontrattare il tuo ruolo e non è servito;
– senti che la tua azienda, il settore o il ruolo non ti rappresentano più;
– le tue esigenze e priorità sono cambiate e sai già per certo di non poterle soddisfare nel posto in cui sei (si intende che hai già provato a negoziare con la tua azienda, non che “lo sai perché sei sicuro sia così”).
Rispetto ad eventuali tentativi di restare nella tua azienda andati male, ti esorto a fare un’analisi – da solo o con l’aiuto di un professionista – rispetto ai modi che hai usato per negoziare.
Non per auto-accusarti di eventuali errori ma per individuare le aree di miglioramento su cui devi lavorare e che potrebbero servirti anche in futuro, in un nuovo lavoro.
Ricorda: lavorare su te stesso è sempre una buona idea!
Questo è vero anche se decidi di restare nel posto di lavoro attuale. Il benessere è un abilitatore di creatività, produttività, innovazione e, non in ultimo, crea un terreno fertile per affrontare le sfide di oggi e di domani.
Lo “stare bene” è fatto da tante competenze-chiave (alcune delle quali codificate come Life Skill, qui trovi un approfondimento del blog) che puoi sviluppare tramite percorsi formativi ma anche grazie al supporto di professionisti qualificati per accompagnarti nella crescita personale. La psicologia ha molto da dire sull’argomento!
Accrescere le competenze soft e migliorare l’approccio alle relazioni, vuol dire arricchire il tuo zaino di strumenti utili per il viaggio di lavoro e di vita.
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